Progetto PerlA 2

Laboratorio di
osservazione, sperimentazione e pratica della Relazione Terapeutica per l’Alzheimer

Obiettivi
L’obiettivo principale della prima fase del Progetto Perla, definito nell’adeguamento delle attività di animazione/riabilitazione e occupazionali per le persone con demenza alla specificità delle loro competenze fisiche, cognitive ed emotive, è considerato valido e attuale, anche in relazione alla progettazione di Centri Diurni Alzheimer e di Moduli Alzheimer in RSA.
Il Laboratorio si propone di realizzare una indagine semiquantitativa della metodologia, delle attività suddette, più appropriata per la qualità della vita e il mantenimento delle funzioni della persona con demenza. Si propone, in sintesi, di realizzare quello che si può chiamare un Ambiente Ecologico per l’Alzheimer.

Strumenti e metodi
Gli strumenti rientrano in due diverse categorie: strumenti di lavoro e strumenti di indagine.
Strumenti di lavoro sono gli oggetti, le apparecchiature, gli arredi e tutto quanto è richiesto per lo svolgimento dell’attività del gruppo.
Strumenti di indagine sono test, griglie, videocamere e quanto altro è richiesto per la definizione dei partecipanti al gruppo e per la valutazione. Questi strumenti saranno usati per le seguenti funzioni:
conoscenza individuale del malato, necessaria per la definizione di un Piano di Intervento Personalizzato. A questo concorre una intervista strutturata ai familiari e agli operatori che conoscono il malato. E’prevista anche l’osservazione di una interazione individuale operatore – malato opportunamente definita.
Valutazione della qualità della relazione e della partecipazione del malato all’attività del gruppo. Per questo, può essere usata una griglia strutturata e/o la ripresa video dell’attività del gruppo.
Strumenti di analisi dei dati (questionari, griglie, riprese video), usati per la valutazione semiquantitativa del progetto.

Tutti gli strumenti e le loro modalità d’uso sono messi a punto attraverso il loro uso nelle varie fasi del progetto.
Sarà effettuata la lettura psicologica dei bisogni della persona anziana e delle dinamiche relazionali tra assistente e assistito attraverso una raccolta dati, una griglia di osservazione degli stati psicofisici e una griglia di valutazione delle dinamiche relazionali.
Nel progetto è previsto un intervento di guida psicologica alla relazione con l’anziano e al soddisfacimento dei suoi bisogni basilari del sé attraverso stimolazioni e interazioni relazionali adeguate. E’ previsto inoltre il monitoraggio di eventuali cambiamenti di risposta alle attività proposte e modificazioni dei vissuti emotivi contingenti e continuativi nel tempo.
Per la definizione degli strumenti, si segue l’ approccio alla persona proposto dalla Scuola di Psicoterapia Funzionale (SIF), adeguato all’esigenza del progetto di considerare la persona nella sua globalità.

FASE PRELIMINARE
Progettazione del laboratorio e degli strumenti
Il luogo di laboratorio presenta caratteristiche fisico-architettoniche adeguate : ambiente accogliente, gradevole, con un controllo delle stimolazione sensoriali per la persona con demenza.
Gli strumenti adoperati sono: una scheda di valutazione iniziale dove riportare i dati dell’anziano di cui siamo a conoscenza e alcune osservazioni personali dell’operatore che ha già conosciuto la persona in questione (allegatoA), una scheda di valutazione dello stato funzionale del Sé (allegatoB), una griglia di osservazione delle dinamiche relazionali che accadono in laboratorio all’interno della diade e il gruppo di lavoro (allegato C).
Le attività proposte nel laboratorio: attività di vario genere pensate in maniera che l’aspetto relazionale predomini su quello legato alle finalità cognitive; ciò significa che, sia quello che viene proposto, sia come viene proposto, sarà prioritariamente pensato nel suo aspetto di coinvolgimento affettivo-relazionale dall’operatore. Di conseguenza tutto ciò che la persona esprime come esigenza relazionale avrà l’attenzione dell’operatore e l’aspetto cognitvo di portare a termine un compito sarà assolutamente secondario.
Tipologia dell’attività
L’attività è differenziata nei due incontri settimanali, che chiamiamo A e B, in modo da stimolare prevalentemente due forme diverse di intelligenza, secondo la teoria di Gardner.
Incontro A – L’attività è centrata prevalentemente sulle qualità dell’intelligenza musicale: ascolto musicale, ballo.
Incontro B – L’attività è centrata prevalentemente sulle qualità dell’intelligenza corporea – cinestetica: movimento e coordinamento delle azioni anche attraverso manipolazione di oggetti e bricolage come la preparazioni di orti e giardinaggio.
Partecipazione al laboratorio
E’ importante che la partecipazione laboratoriale e al progetto sia mirata e ristretta a chi si occupa specificatamente delle problematiche di demenza e che il numero di partecipanti sia contenuto e possa essere gestito in maniera flessibile rispetto alle necessità sperimentali e alle persone malate di demenza coinvolte nella sperimentazione.
Le attività del laboratorio sono rivolte a un gruppo di 7 – 9 malati, con le caratteristiche tipiche richieste per la frequenza del Centro Diurno Alzheimer, secondo il modello della Regione Toscana:
Diagnosi di Alzheimer o altre forme di demenza
Fase di malattia moderata – grave, con deficit cognitivo compreso tra 20 e 10, e sintomi comportamentali (BPSD) anche gravi, ma stabilizzati con una appropriata terapia farmacologica
Mobilità conservata
L’attività del gruppo è condotta e seguita da un gruppo di operatori con ruoli diversi:
1 Educatore o Fisioterapista, a seconda dell’attività programmata, interno alla struttura, con il ruolo di conduttore. Propone l’attività, coordina gli altri operatori e garantisce la qualità della relazione con il malato, nel rispetto dei bisogni e delle abilità individuali.
1 Educatore, esterno alla struttura, esperto in una tecnica riabilitativa (musicoterapia, riabilitazione cognitiva, pet terapy, ecc.), a seconda dell’attività programmata.
3 operatori addetti all’assistenza (ADB, OSS, ecc.), che svolgono il ruolo di coadiutore del conduttore, proponendo al malato una relazione individuale
3 osservatori (psicologi, infermieri, tirocinanti, ecc.) dotati di griglia e telecamera
Tempi e durata
Il gruppo ha la durata di un’ora e mezza e si tiene con frequenza bisettimanale.
Il Progetto prevede 10 incontri A e 10 incontri B, per un periodo complessivo di circa 2,5 mesi.
I primi quattro incontri (due di tipo A e due di tipo B) sono dedicati alla messa a punto delle tecniche di osservazione.

PRIMA FASE
1) Coinvolgimento e comunicazione del progetto agli operatori
La comunicazione sarà fatta a tutto il personale della struttura, esplicitando gli obiettivi e le modalità di attuazione, indicando il personale coinvolto e indicativamente i tempi e la durata

2) Formazione degli operatori che lavoreranno nel progetto
La formazione sarà fatta agli strumenti di lavoro, di valutazione e alla malattia secondo la chiave di lettura psicologica della psicologia funzionale

3) Raccolta dati della persona anziana e della reazione emotiva suscitata nell’operatore
Raccolta dati esistenti e nuovi dati inerenti al riscontro empatico (allegatoA)

4) Osservazione e raccolta dati secondo griglia funzionale
Osservazione dello psicologo con compresenza dell’operatore (allegato B)

SECONDA FASE
1) Laboratorio di stimolazione psicofisica basato su osservazione pregressa e in itinere
Laboratorio dove si propongono attività ritenute appropriate alla condizione e ai bisogni della persona mantenendo uno stretto monitoraggio sulla relazione interpersonale, i tempi e gli sviluppi di tale momento e dell’interazione. Il laboratorio prevede il lavoro diretto dello psicologo e delle figure professionali coinvolte e l’osservazione puntuale attraverso riprese audiovisive valutate in un secondo momento secondo il criterio della griglia di osservazione dell’anziano e secondo le modalità di interazione/relazionali basate su una seconda griglia di lettura delle dinamiche relazionali.

TERZA FASE
1) Valutazione finale del progetto, stesura delle linee guida, comunicazione degli esiti
La sperimentazione è prevista con modalità semiquantitative. Alla fine del lavoro laboratoriale saranno descritte le azioni e valutate le finalità di applicazioni possibili anche come possibili linee guida per la costruzione di centri diurni e nucleo Alzheimer specifici che svolgano funzioni più possibile appropriate rispetto a determinati target di utenti.
Per la comunicazione degli esiti, verrà realizzato un convegno di progetto, rivolto agli operatori del settore.
Il Progetto può portare alla realizzazione di un laboratorio stabile, pensato come luogo di ricerca e formazione per operatori, tirocinanti, ecc.