Chiude il Centro Diurno Alzheimer di Montelupo Fiorentino

La Società della Salute di Empoli chiude il Centro Diurno Alzheimer di Montelupo Fiorentino

La notizia
Quest’anno non si festeggerà il 14° compleanno del Centro Diurno Alzheimer l’Ambrogiano di Montelupo Fiorentino. Il 1° marzo, infatti, giorno del compleanno, il Centro Diurno sarà definitivamente chiuso, per decisione della Società della Salute di Empoli.

La storia
Si conclude così un’avventura iniziata nel 1999, con un finanziamento della Regione Toscana, che consentì di adeguare il precedente Centro Diurno per anziani non autosufficienti ai bisogni specifici della Demenza. Il progetto dell’Ambrogiano fu uno dei 14 progetti selezionati dalla Regione Toscana, nel quadro del Progetto Sperimentale Alzheimer. Rientrarono tra questi solo altri tre Centri Diurni, in tutta la regione, quello di Narnali a Prato, Villa Serena a Livorno e Le Civette a Firenze. Dunque, il Centro Diurno di Montelupo fu uno dei primi, tra i 23 – 24 Centri Diurni oggi attivi nelle 34 zone sociosanitarie della Toscana, che costituiscono una rete di eccellenza di servizi per la Demenza.
Una decisione inevitabile e appropriata, quella della Società della Salute di Empoli, o dettata dall’esigenza di tagliare le spese, che attanaglia la sanità, nella nostra, come nelle altre regioni del nostro Paese? L’AIMA che, per missione è vicina ai bisogni dei malati e di chi se ne prende cura, familiari, operatori, volontari, ritiene che la decisione della Società della Salute di Empoli sia stata quanto meno affrettata.

Il contesto
Negli undici comuni del Circondario Empolese – Valdelsa che afferiscono alla SDS di Empoli, si valutano 3506 casi di Demenza, il 55 % dei quali sono casi di Alzheimer. La stima è basata sui dati di prevalenza del Progetto Epidemiologico ILSA, standardizzati alla popolazione della Toscana del 2007, e sui dati demografici ISTAT, aggiornati al primo gennaio 2010.
Di questi, 1388, cioè quasi la metà del numero di casi dell’intero Circondario, risiedono nei comuni di Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Empoli, entro un raggio di 8 km dall’Ambrogiano. Il Centro Diurno Alzheimer, secondo le linee di indirizzo della Regione Toscana, può essere frequentato da persone con diagnosi di Demenza, e non solo di Alzheimer (DGR 402/2004), in una fase moderata di malattia, con mobilità conservata e, eventualmente, gravi disturbi del comportamento. Se assumiamo, in accordo con le valutazioni del Progetto ILSA, che circa un terzo dei casi totali di Demenza siano in fase moderata di malattia e che, tra questi, il Centro Diurno Alzheimer possa essere appropriato in un caso su dieci, avremmo un target di 116 malati, più che sufficiente a giustificare il servizio, purchè fosse offerto in maniera appropriata dagli operatori del Servizio Sociale.

Il servizio
Forse, dopo l’entusiasmo dei primi anni di attività, nei quali molta attenzione fu dedicata alla formazione e al sostegno degli operatori, anche attraverso la partecipazione a giornate di studio organizzate nella RSA Villa Serena di Montaione sul Metodo Gentlecare di Moyra Jones, non si è fatto abbastanza per valorizzare e accrescere le abilità degli operatori, sia tecniche che relazionali, cosa necessaria, non solo per garantire la qualità dell’assistenza, ma la stessa qualità di vita degli operatori nell’ambiente di lavoro.
Nel ventaglio dei servizi sociosanitari per la Demenza, il Centro Diurno ha una valenza strategica, per diversi motivi. Il primo è la funzione terapeutico – riabilitativa che esso svolge, finalizzata al mantenimento delle funzioni, al contenimento dei sintomi e alla qualità della vita del malato. A questo si aggiunge la caratteristica semiresidenziale del servizio, che richiede un concorso delle risorse della famiglia, non solo economiche, ma anche assistenziali. Per la famiglia, il Centro Diurno svolge anche una importante funzione di trasferimento di competenze ai caregiver, che rende più sostenibile il lavoro di cura. Non è da sottovalutare, infine, l’alleggerimento del carico assistenziale dei familiari, che incontrano gravi problemi di conciliazione tra lavoro di cura e vita lavorativa, familiare, sociale.

L’appello
Anche se la Società della Salute assicura che i malati che ancora frequentano il Centro Diurno e gli operatori che ci lavorano non saranno abbandonati, non possiamo, come AIMA, non lamentare la chiusura di un progetto, che si sarebbe invece potuto sviluppare, anche attraverso un percorso di integrazione con gli altri servizi della rete.
Per questo, ci rivolgiamo alle autorità politico – sanitarie, chiedendo che, di fronte ai crescenti bisogni di questa devastante e diffusa malattia, non facciano prevalere ragioni di contenimento della spesa su ragioni di servizio e innovazione.
Per questo, ci rivolgiamo ai cittadini e, in particolare, alle famiglie che vivono o hanno vissuto l’esperienza della malattia, chiedendo di far sentire la loro voce.
Scriveteci, risponderemo a tutti.

Maria Grazia Pasqualetti
Presidente di AIMA Empoli
E mail: aimaempoli@gmail.com

Manlio Matera
Vice Presidente di AIMA Nazionale
E mail: manlio.matera@virgilio.it

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