Dall’11 al 13 maggio l’iniziativa “Una Rete Sociale per l’Alzheimer”, promossa da AIMA
Alzheimer: nell’Empolese 3.600 casi tra i residenti
Ogni anno 400 nuovi casi e l’incidenza è in aumento. Colpito il 9% degli ultra 64enni del territorio
Empoli, 9 maggio 2017 – Tre giorni di confronto, informazione e sensibilizzazione, per abbattere lo stigma associato alla malattia dell’Alzheimer, una delle principali forme di demenza. “Una rete sociale per l’Alzheimer”, dall’11 al 13 maggio, riunirà, ad Empoli, ricercatori, psicologi, operatori e volontari che condivideranno le proprie esperienze e le informazioni necessarie per affrontare la malattia e supportare chi convive con essa. L’evento, promosso da AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer), inizierà nella sede Auser Empoli in Via Spartaco Lavagnini 53, e proseguirà al Cenacolo degli Agostiniani, in Via dei Neri 15. Il progetto è realizzato con la collaborazione Cesvot, Ars, Anci, Auser Empoli, ed il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Empoli e dell’USL Toscana Centro e della Società della Salute Empoli Valdelsa.
L’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore della Sanità stima che un milione di persone in tutta Italia sia affetto da demenza e, di questi, 600 mila sono affetti da Alzheimer. Un altro dato da sottolineare è, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, che circa tre sono i milioni di italiani impegnati nell’assistenza, diretta o indetta, di un proprio familiare malato di Alzheimer. In Toscana sono più di 50 mila i casi di Alzheimer registrati. Solo nell’area dei 15 comuni afferenti all’ex Asl di Empoli, secondo i dati forniti dal Dipartimento Prevenzione Azienda USL Toscana Centro, nel 2016 si contano oltre 5 mila casi di demenza, con un’incidenza della malattia di Alzheimer superiore al 60% per un totale di circa 3.600 casi registrati nella popolazione ‘over 64′. Inoltre, nella stessa area, si stimano 400 nuovi casi ogni anno.
“La demenza è una condizione correlata all’invecchiamento – sottolinea Manlio Matera, Presidente AIMA Firenze, tra i promotori dell’iniziativa – che colpisce fino al 5% della popolazione sopra i 65 anni. Se analizziamo i dati forniti dall’ISTAT, che ci parlano dell’aumento della quota degli over 65 sul totale della popolazione, è possibile immaginare come i casi Alzheimer siano destinati ad aumentare nei prossimi anni. Conoscere la malattia – prosegue il Presidente Matera – risulta allora indispensabile per capire in che direzione dovranno andare i servizi socio-assistenziali nei prossimi anni.”
L’evento, “Una rete sociale per l’Alzheimer”, sarà articolato in una serie di incontri ed affronterà i temi legati alla malattia da prospettive diverse: grazie all’intervento di medici, psicologi, ricercatori, operatori socia-assistenziali, familiari dei malati e volontari, la malattia sarà analizzata in ogni sua sfaccettatura.
“L’iniziativa di Empoli, che rientra in una serie di eventi collegati in tutta la Toscana – conclude il Presidente Matera – ha l’obiettivo di creare una sensibilità condivisa ed una consapevolezza diffusa sulla malattia e sui malati, per superare lo stigma sociale che circonda i malati di Alzheimer.”
“L’obiettivo di questa tre giorni di confronto – evidenzia Maria Grazia Pasqualetti, Presidente AIMA Empoli – è quello di promuovere la dignità e i diritti delle persone affette da Alzheimer, nonché di incentivare le famiglie ad uscire dall’isolamento nel quale sono costrette dalla malattia. Molti dei nostri volontari sono persone con un’esperienza diretta della malattia e stanno affrontando, senza indietreggiare, le vostre stesse difficoltà: non siete soli.”
“Ospitiamo con soddisfazione e orgoglio questo importante momento di riflessione e approfondimento.” dichiara il sindaco di Empoli Brenda Barnini “Chi si occupa di Alzheimer quotidianamente lo fa lavorando in ambito sanitario, ma soprattutto il loro contributo ha risvolti sociali che sono fondamentali per le nostre comunità. Le persone che sono interessate a questi temi o sono professionisti o hanno un caro colpito da questa patologia e vive situazioni non semplici. A loro l’amministrazione è vicina, e così alle associazioni che li riuniscono. A loro ci rivolgeremo, come ebbi modo di dire qualche tempo fa, per avere informazioni utili e contributi nella costruzione di spazi ed edifici in cui queste persone non trovino ostacoli o difficoltà. Mi riferisco soprattutto – conclude Barnini – agli interventi di riqualificazione che faremo grazie al contributo Regionale e a investimenti del Comune in centro storico, nell’ambito del progetto chiamato HOPE, speranza, ma anche acronimo di Home of People and Equality”.